Apologia dell’amore adultero, secondo i teorici dell’amor cortese
In effetti, la questione merita un approfondimento: se l’adulterio è disonorevole e peccaminoso, perché i testi di amor cortese pullulano di amori clandestini?
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In effetti, la questione merita un approfondimento: se l’adulterio è disonorevole e peccaminoso, perché i testi di amor cortese pullulano di amori clandestini?
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Secondo Tara Williams, “magia” e “amor cortese” vanno quasi sempre a braccetto, nella misura in cui “i prodigi causati dalla magia forniscono un metodo efficace per mettere alla prova le virtù dei protagonisti in un contesto extra-ordinario”.
Vale a dire: il prode cavaliere s’è comportato bene nella vita di ogni giorno, ma il suo atteggiamento sarà altrettanto impeccabile quando si troverà di fronte a un drago? A una fata seduttrice? A un oggetto incantato che potrebbe dargli ogni potere?
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Amore, sesso, politica, magia: veh che la vita di santa Godeliève ha *veramente* una trama da film!
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Diciamolo onestamente: gli amori più famosi della Storia medievale sono in gran parte adulterini.
E infatti, gli autori che scrivevano d’amor cortese ricorrevano a svariati stratagemmi narrativi per rendere un po’ più giustificabili questi amori sbagliati e irrituali.
Una cosa è certa: se vuoi corteggiare secondo i dettami dell’amor cortese, è fondamentale scegliere la donna giusta a cui indirizzare le tue cortesie.
Non puoi sperare di aver successo, se adotti le tecniche di seduzione dell’amor cortese perché vuoi portarti a letto (che ne so) una pastorella.
Passando in rassegna le varie figure di mezzane della tradizione medievale, il filologo Charmaine Lee le definisce “personaggi che fanno un po’ paura”, “donne molto furbe e piene di risorse”, capaci di fare “un uso intelligente della parola per persuadere le vittime ad agire in modo contrario alla loro volontà, per convincerle che il falso è vero e il vero è falso”.
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Tachicardia, insonnia, problemi di digestione, febbre alta, dolori acuti; nei casi più gravi, persino un’alterazione delle abilità cognitive.
Se avvertite questi sintomi, fate attenzione: potreste aver contratto la malattia d’amore!
“Molti leggono il mio libro e l’hanno in possesso, ma non sanno quel che leggono né lo riescono a capire” commentava nel 1330 l’arciprete Juan Ruiz componendo il suo “Libro di buon amore”, un vero e proprio manuale per seduttori medievali.
“Tu capirai una cosa”, promette l’autore, “ma il libro ne dice un’altra”.
E noi riusciremo a capire correttamente il messaggio?
Com’erano le canzoni d’amore nel Medioevo? Cosa avrebbe potuto aspettarsi un giovanotto che, per corteggiare la sua bella, l’avesse invitata ad andare a ballare in quel localino di cui parlano tutti?
Kalenda Maya di Raimbaut de Vaquerais è la risposta perfetta alle domande di cui sopra.
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Così come studiava trattati di retorica colui il quale ambiva a diventare rètore; così come si formava sui testi di Galeno colui il quale aspirava a fare il medico: allo stesso modo, esisteva nel Medioevo un trattato composto per chi desiderava padroneggiare la fine arte dell’amore.
È il “De Amore” di Andrea Cappellano, ed è una meraviglia tutta da scoprire.
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