C’è un sacco di magia, nei romanzi d’amor cortese!

Secondo Tara Williams, “magia” e “amor cortese” vanno quasi sempre a braccetto, nella misura in cui “i prodigi causati dalla magia forniscono un metodo efficace per mettere alla prova le virtù dei protagonisti in un contesto extra-ordinario”.

Vale a dire: il prode cavaliere s’è comportato bene nella vita di ogni giorno, ma il suo atteggiamento sarà altrettanto impeccabile quando si troverà di fronte a un drago? A una fata seduttrice? A un oggetto incantato che potrebbe dargli ogni potere?

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Il “Libro di buon amore”: manuale infallibile per sedurre una dama (… o forse no)

“Molti leggono il mio libro e l’hanno in possesso, ma non sanno quel che leggono né lo riescono a capire” commentava nel 1330 l’arciprete Juan Ruiz componendo il suo “Libro di buon amore”, un vero e proprio manuale per seduttori medievali.

“Tu capirai una cosa”, promette l’autore, “ma il libro ne dice un’altra”.
E noi riusciremo a capire correttamente il messaggio?

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Kalenda Maya: cantare l’amore, nel Medioevo

Com’erano le canzoni d’amore nel Medioevo? Cosa avrebbe potuto aspettarsi un giovanotto che, per corteggiare la sua bella, l’avesse invitata ad andare a ballare in quel localino di cui parlano tutti?

Kalenda Maya di Raimbaut de Vaquerais è la risposta perfetta alle domande di cui sopra.

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“De Amore”: il trattato accademico che ti spiega come conquistarla (a patto che tu sia un uomo medievale)

Così come studiava trattati di retorica colui il quale ambiva a diventare rètore; così come si formava sui testi di Galeno colui il quale aspirava a fare il medico: allo stesso modo, esisteva nel Medioevo un trattato composto per chi desiderava padroneggiare la fine arte dell’amore.

È il “De Amore” di Andrea Cappellano, ed è una meraviglia tutta da scoprire.

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