La festa a sorpresa

Innanzi tutto, un “grazie” doveroso a tutti quelli che, sapendolo, ieri mi hanno scritto per farmi gli auguri: era il mio compleanno!
Il compleanno è un bel tema per un post, anche perché si presta ad una serie di considerazioni interessanti. Ad esempio, fino al 2010, io non ho mai avuto una vera festa di compleanno.

Quand’ero piccola, si festeggiava tutti assieme alla scuola elementare: il giorno prima le mamme avvisavano la maestra, e l’indomani si portava in classe qualche brioche e un vassoio di pizzette. Sarebbe stata una festa in piena regola, se non fosse che per  un dettaglio non trascurabile: in queste feste “amatoriali”, non era previsto lo scambio di regali.
Di fronte alle mie proteste in merito, una volta mia mamma aveva deciso di organizzarmi una festa pomeridiana, con tutti i carismi: purtroppo, il 23 marzo di quell’anno tutti i bambini di Torino erano a letto per una varicella fulminante, e la festa era stata rimandata a data da destinarsi. Abbiam lasciato passare Pasqua, le prove per il mio saggio di danza, lo studio per il mio esame di seconda elementare: quando gli impegni son finiti, era circa la metà di giugno. Ricordo ancora con chiarezza dialoghi surreali  sulle linee di: “Lucia! Buon compleanno!”. “Ma che dici? Non è il mio compleanno!”. “Come no?”. “No, sono nata a marzo!”. “E allora che ci facciamo qui?”. “Boh? Chiedilo a mia mamma”.

In fin dei conti, però, non è un problema: io non mi ci sono mai divertita, alle feste di compleanno! Insomma: festeggiare senza festa, non mi destabilizza affatto.
Trascorrere il compleanno completamente sola in una città straniera, però, è già tutta un’altra storia.

Il primo anno in cui ero a Pavia, fortunatamente, il problema non s’è posto: compivo gli anni giusto giusto a Pasqua.
Il secondo anno in cui ero a Pavia, cioè l’anno scorso, invece, hanno cominciato a sorgere i primi problemi. Io avevo lezione tutto il giorno, dalle nove alle cinque e mezza: i miei genitori sarebbero anche venuti a trovarmi, in linea teorica, ma i miei orari erano un poco improponibili. E poi mio padre aveva un impegno, mia madre anche, e in definitiva avevamo deciso di lasciar perdere: troppa fatica per una robetta da nulla; sarei sopravvissuta anche senza loro due.

Io ero d’accordo, naturalmente, ma naturalmente ero anche dispiaciuta. ‘Tu pensa’, osservavo quel giorno, tornando a casa dopo una giornata di lezioni: ‘oggi è il mio compleanno e non lo sa nessuno: sono tutta sola. Che strana sensazione’.
‘Magari mi farò una pizza’, progettavo aprendo il portone del palazzo.
‘Potrei addirittura ordinarla e farmela portare a casa’, mi dicevo mentre salivo le scale, avviandomi verso il mio appartamento.
‘Magari una bella pizza alle….
E poi, bruscamente, mi sono interrotta.
Perché c’era qualcosa di decisamente strano, proprio davanti alla porta del mio alloggio.
Davanti alla porta di casa mia, gloriosamente, campeggiava un enorme tavolo.

Un bel tavolo da salotto, eh. Davvero assai grazioso.
Un bel tavolo a sei posti, di legno massello, ottima fattura: superato lo sconcerto iniziale di trovarmi un tavolo piazzato dritto dritto di fronte alla mia porta, ho rapidamente intuito che quel tavolo lì doveva essere sul mio zerbino per una qualche ragione valida.

Dunque; ragioniamo.
Era il mio compleanno, e di fronte a casa mia campeggiava un enorme tavolo.
Evidentemente, qualcuno mi aveva regalato un tavolo.
Ora: accantoniamo per un attimo questo dubbio terrificante (“e mo’ dove lo metto, un tavolo?”), e facciamo lavorare le rotelline del cervello.
Andiamo a fondo della situazione.

Io ero Pavia.
Di fronte a casa mia, c’era questo grosso tavolo.
Tipicamente, i tavoli non si spostano da soli.
Ovverosia, qualcuno era venuto a Pavia per consegnarmi il tavolo.
Siccome il tavolo se ne stava già sul pianerottolo, quel “qualcuno” possedeva le chiavi del mio portone di ingresso.
Conseguentemente, aveva anche quelle del mio alloggio.
Certamente, allora, in quel momento si trovava all’interno del mio alloggio!
Mi avevano organizzato una festa a sorpresa!!
E lo sapevo, io, che quelle di mia mamma erano soltanto scuse!!!

Con un sorriso radioso sul mio giovane volto, ho fatto per aprire la porta di casa mia… e mi sono schiantata contro al tavolo.
Il tavolo era troppo largo, mi impediva di raggiungere la serratura.
Pazienza, mi sono detta. Ho aggirato il tavolo, e ho suonato il campanello.
Nessuno mi ha risposto.

Eccerto, mi sono detta: vogliono farmi una sorpresa con tutti i crismi. Entrerò da sola: adesso sposto il tavolo!

Il tavolo era pesantissimo.
Giuro, ho provato a spostarlo ma non ci son riuscita: l’ho smosso di qualche centimetro, poi mi son fermata; pesava qualche tonnellata, le mie scarpette scivolavano sul pavimento lucido, e non ero nemmeno nella posizione più adatta per spingere. Eccheccavolo.
Se pretendono che mi ammazzi di fatica nel giorno del mio compleanno, ho brontolato astiosamente, possono veramente scordarselo: sono tornata indietro sui miei passi, e ho suonato al campanello.
Nessuna risposta.

Iniziando a imprecare contro quegli idioti che si divertivano tanto alle mie spalle, ho ispezionato il tavolo alla ricerca di qualche indizio sul da farsi. Magari c’era un bigliettino. “Ti aiuteremo a spostare il tavolo solo se ci prepari una cioccolata calda”. Che ne so. Roba del genere.
Ho ispezionato il tavolo da cima a fondo, ma nessun biglietto è apparso al mio incerto sguardo. Senza dubbio, il tavolo era un gran bel tavolo, ma a quel punto io avevo una gran voglia di riappropriarmi della mia casa; peraltro, dovevo anche andare in bagno.
Ho suonato il campanello, per una terza volta, ma quei deficienti dei miei genitori sono rimasti zitti e immobili.
Allora ho detto a voce molto alta che ero veramente divertita per il loro scherzo, ma che adesso volevo proprio rientrare in casa.
Nessuna reazione.
Ho urlato che ero stanca, avevo male alla caviglia, ero in piedi dalle sette del mattino, e che lo scherzo era durato abbastanza a lungo: che mi aprissero la porta, per piacere!
Il nulla.
Sconsolata, e soprattutto arrabbiata nera con quei cretini che stavano oltre la porta, ho deciso di ricontrollare il tavolo per capire cosa diamine fare a questo punto: magari era una caccia al tesoro.
“Papà, ti prego, aprimi questa porta e fammi entrare”, ho mugolato senza troppe speranze: “sono davvero tanto divertita da questo scherzo bellissimo, ma adesso avrei proprio voglia di entrare…”.
“Oh, mi scusi, signorina!!”, ha improvvisamente esclamato una voce alle mie spalle.

Era il mio dirimpettaio di pianerottolo.
“Ero convinto che non fosse a Pavia, in questi giorni”, ha detto lui molto affannosamente, “mi spiace, mi spiace davvero, la prego di scusarmi, ero assolutamente convinto che non ci fosse nessuno in casa… sono davvero costernato, non so come scusarmi, EHI VOI DUE! VENITE QUI A SPOSTARE IL TAVOLO!!”.
Dall’appartamento del dirimpettaio sono fuoriusciti due omoni muscolosi e sudaticci, che rapidamente si sono avvicinati al mio tavolo e hanno cominciato a trascinarlo verso la porta del vicino.
“Mi scusi ancora, signorina, mi scusi davvero”, ha ripetuto lui, affannatissimo: “credevo che non fosse in casa, non pensavo di darle fastidio: l’avevo lasciato lì solo un istante mentre i signori montavano la libreria, mi scusi ancora… davvero, sono molto dispiaciuto”. E avviandosi verso casa sua, dietro al suo tavolo che gli omini muscolosi stavano inutilmente cercando di far passare per la porta, mi ha lanciato un piccolo sorriso, a mo’ di scusa. “Sa”, ha aggiunto piano, “sto rifacendo l’arredamento…”.
Ed è scomparso.

Al di là della porta di casa mia, perfettamente immobile nel silenzio buio, ho trovato ad aspettarmi solamente un salotto vuoto.

26 risposte a "La festa a sorpresa"

  1. utente anonimo

    Auguri allora :PIo per il mio compleanno quest'anno stavo sui libri a studiare per un esame barbosissimo, una noia! Però l'anno prima… ahm, no, l'anno prima coincideva col primo giorno di università XD Bah…Daniele

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  2. utente anonimo

    Auguri allora :PIo per il mio compleanno quest'anno stavo sui libri a studiare per un esame barbosissimo, una noia! Però l'anno prima… ahm, no, l'anno prima coincideva col primo giorno di università XD Bah…Daniele

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  3. marinz

    Tanti auguri di buon compleanno anche se in ritardo :o)Mi spiace leggere del compleanno dell'anno scorso ma mi ha divertito molto… e mi ricorda un po' il post di santa Lucia per il tuo onomasticoUn sorriso 🙂

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  4. Lucyette

    Daniele, grazie per gli auguri :-)Beh, però… il compleanno il primo giorno di università: non è poi male, dai! Sarà stata una… doppia emozione :-DSì, io sono nata in un periodo abbastanza fortunato: in genere, fine marzo non è mai stato particolarmente stressante per me (non è periodo di esami; non era periodo di studio particolarmente intenso al liceo; quando facevo danza non c'era ancora lo stress di fine-anno)… insomma: fine marzo è un buon periodo per nascere! :-DNel Medio Evo dicevano che era il periodo migliore in assoluto… ;-)Marinz, grazie anche te per gli auguri!Ahahaha, è vero, questo post fa il paio con quello di Santa Lucia :-PMa questo è più comico: giusto che mi vien da ridere, a ripensare a me alle prese con quell'enorme tavolo… ;-P

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  5. Lucyette

    Daniele, grazie per gli auguri :-)Beh, però… il compleanno il primo giorno di università: non è poi male, dai! Sarà stata una… doppia emozione :-DSì, io sono nata in un periodo abbastanza fortunato: in genere, fine marzo non è mai stato particolarmente stressante per me (non è periodo di esami; non era periodo di studio particolarmente intenso al liceo; quando facevo danza non c'era ancora lo stress di fine-anno)… insomma: fine marzo è un buon periodo per nascere! :-DNel Medio Evo dicevano che era il periodo migliore in assoluto… ;-)Marinz, grazie anche te per gli auguri!Ahahaha, è vero, questo post fa il paio con quello di Santa Lucia :-PMa questo è più comico: giusto che mi vien da ridere, a ripensare a me alle prese con quell'enorme tavolo… ;-P

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  6. utente anonimo

    il vecchietto che suona di primo mattino incasa d'altri per farti gli auguri…cavoli, me ne ricordo solo adesso…augurissimi, cento di queste pizze… ops giorni!ciaoDiego

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  7. utente anonimo

    il vecchietto che suona di primo mattino incasa d'altri per farti gli auguri…cavoli, me ne ricordo solo adesso…augurissimi, cento di queste pizze… ops giorni!ciaoDiego

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  8. Lucyette

    Grazie mille per gli auguri, a tutti quanti! :-DClaudio: ma come, niente tavoli? Niente gufi finti? Niente avvoltoi? Che monotonia… Di libri doppi ne regalano anche a me (ne hanno regalato uno anche quest'anno)… e il bello è che talvolta mi vengono regalati da gente che è a conoscenza del fatto che sono su Anobii!! Ma io dico: approfittane, no? Vai a dare un'occhiata… :-PIl lato positivo è che, tutte le volte che mi arriva un doppione, la mia biblioteca ha di che festeggiare… ;-)Suibhne: ahahahaha… grazie 😛 Ma poi una agiografia laica fa concorrenza alle mie… poi va a finire che la gente smette di leggere il mio blog per andare a leggere sul tuo! ;-P

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  9. Lucyette

    Grazie mille per gli auguri, a tutti quanti! :-DClaudio: ma come, niente tavoli? Niente gufi finti? Niente avvoltoi? Che monotonia… Di libri doppi ne regalano anche a me (ne hanno regalato uno anche quest'anno)… e il bello è che talvolta mi vengono regalati da gente che è a conoscenza del fatto che sono su Anobii!! Ma io dico: approfittane, no? Vai a dare un'occhiata… :-PIl lato positivo è che, tutte le volte che mi arriva un doppione, la mia biblioteca ha di che festeggiare… ;-)Suibhne: ahahahaha… grazie 😛 Ma poi una agiografia laica fa concorrenza alle mie… poi va a finire che la gente smette di leggere il mio blog per andare a leggere sul tuo! ;-P

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  10. utente anonimo

    A me non regalano mai libri XD Però l'ultima volta che l'ho detto mi hanno tempestato quindi mi dovrei stare zitto (o no?).Io ho ben tre copie di "Cronache di poveri amanti" di Pratolini, di cui una con pagine mancanti, una mai letta e l'altra di un ventennio fa. Mi fosse almeno piaciuto… ho anche due copie de "La coscienza di Zeno" oltre che due (o tre?) de "I Malavoglia" e due de "Il Gattopardo" >__<Daniele

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  11. utente anonimo

    A me non regalano mai libri XD Però l'ultima volta che l'ho detto mi hanno tempestato quindi mi dovrei stare zitto (o no?).Io ho ben tre copie di "Cronache di poveri amanti" di Pratolini, di cui una con pagine mancanti, una mai letta e l'altra di un ventennio fa. Mi fosse almeno piaciuto… ho anche due copie de "La coscienza di Zeno" oltre che due (o tre?) de "I Malavoglia" e due de "Il Gattopardo" >__<Daniele

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  12. Lucyette

    Quand'è così, l'unica è cercare una biblioteca nei dintorni che sia interessata ad accettare anche piccole donazioni… :-)Ma poi vogliamo parlare dei profumi? Ora, io spero che non regalino profumi né a te né a Claudio, ma per una ragazza sono una maledizione: ma come diamine ti viene in mente di regalarmi un profumo? Se non sai che gusti ho? Un profumo va annusato prima, è la classica cosa che non puoi regalare a scatola chiusa a una di cui non conosci perfettamente i gusti! (A parte che io non uso quasi mai il profumo, non ce l'ho come abitudine), mi è già capitato che mi regalassero dei profumi che proprio non sono riuscita a mettere, perché li trovavo assolutamente sgradevoli.E il "bello" è che li avran anche pagati… :-S

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  13. Lucyette

    Quand'è così, l'unica è cercare una biblioteca nei dintorni che sia interessata ad accettare anche piccole donazioni… :-)Ma poi vogliamo parlare dei profumi? Ora, io spero che non regalino profumi né a te né a Claudio, ma per una ragazza sono una maledizione: ma come diamine ti viene in mente di regalarmi un profumo? Se non sai che gusti ho? Un profumo va annusato prima, è la classica cosa che non puoi regalare a scatola chiusa a una di cui non conosci perfettamente i gusti! (A parte che io non uso quasi mai il profumo, non ce l'ho come abitudine), mi è già capitato che mi regalassero dei profumi che proprio non sono riuscita a mettere, perché li trovavo assolutamente sgradevoli.E il "bello" è che li avran anche pagati… :-S

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