Madonna del Latte: il declino di un topos iconografico tra i più amati

La lattazione di San Bernardo, di cui parlavo nel post di ieri, non è un episodio che viene citato di frequente. E non fatico a immaginare il perché: un santo che si abbevera del latte della Vergine…. ‘nsomma: non è forse un po’ troppo spinto?

Certamente no, se si contestualizza la scena all’interno del racconto; eppure, è pur vero che questa storia della Madonna allattante, col passar dei secoli, è un po’ degenerata.

Si è partiti dalla considerazione che Maria è la mamma di Gesù Bambino: lacrime di commozione, inni di preghiera, e fin qui tutti contenti.
Si è fatto lo step successivo cominciando a raccontare storielle edificanti sul latte della Vergine: Maria che mostra il latte a san Bernardo; Maria che dona il latte alle puerpere schizzandole col suo; Maria che scende nell’Inferno per spruzzare il suo latte sulle fiamme demoniache e alleviare così le sofferenze dei dannati.
Si è andati un po’ troppo in là quando la devozione popolare ha applicato una sineddoche (“il tutto per una parte”), e invece di lodare il latte della Vergine ha cominciato a lodarne il seno: bello, gonfio, tornito, miracoloso. Giusto per farvi capire a che livello si era arrivati, vi copio testualmente una leggend relativa a un chierico ammalato, che era stato miracolosamente guarito per intervento della Vergine. Mentre il poveraccio sta dormendo – racconta la leggenda – la Madonna

si china sul suo letto e con atto soave di grande soddisfazione estrae al suo dolce seno la mammella, dolcissima, soave e bella; gliela mette in bocca, toccandogliela molto delicatamente in ogni punto e bagnandola col suo dolce latte. Poi se ne va, lasciandolo addormentato. Il chierico si svegliò all’istante, e si stupì grandemente di vedersi del tutto guarito

Ripeto: questa è Storia, non c’è di che scandalizzarsi. Però, se vi scandalizzate, avete tutta la mia comprensione. ‘nsomma

Anche l’arte sacra dedicata a questo topos, col passar del tempo, diventa sempre meno “sacra”.
In molti, troppi, quadri, la figura della Vergine allattante aveva perso il suo valore didascalico: era diventato (o quantomeno rischiava di diventare) un pretesto per mettere in mostra un nudo femminile.
Il dipinto che vedete qui sotto è tratto da un dittico del francese Jean Fouquet, che l’ha pitturato attorno al 1455: non so se la tizia ritratta vi ispiri pensieri devoti, ma a me ispira il pensiero di star guardando il corpo di una Barbie siliconata, a cui hanno seduto in grembo un Cicciobello giusto per salvare il salvabile.

310px-Jean_Fouquet_005

Con questi presupposti, vi stupisce che il Concilio di Trento abbia esortato tutti quanti a darci un taglio, con ‘sta storia della Madonna a seno nudo? Io non me ne stupisco, anzi me ne compiaccio: quella che un tempo fu la più importante e amata immagine di Maria, quella più piena di significato teologico, quella che meglio rappresenta la meraviglia del Natale… oggi, sarebbe compresa molto a fatica.

Ma chi lo sa? Mi piace pensare che, da adesso, forse forse, almeno noi sapremo comprenderla un pochettino meglio!

7 risposte a "Madonna del Latte: il declino di un topos iconografico tra i più amati"

  1. utente anonimo

    Che bello!
    di Madonne del latte ne avevo viste alcune, e non mi sono mai scandalizzato, anche se erano un po' fuori dagli schemi "classici". Un po' come il Bernardo di ieri…
    Sì, direi che sarei scandalizzato al vedere quella specie di Barbie però…
    Sapere il come sono natre e perchè però te le fa apprezzare!

    Diego

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  2. Daniel19

    Oggi non la capirebbero no… l'immagine della Madonna che spruzza latte su San Bernardo mi piace meno in effetti. Comunque i nostri tempi sono degenerati non meno di altri tempi passati, solo che oggi si lascia fare

    Daniele

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  3. Lucyette

    Riguardo alla signore dell'allattamento, ma che gente frequenti!!!

    Eh…
    Beh: a onor del vero, devo aggiungere che questa signora diceva di aver smesso anche perché inizialmente sentiva fastidio (e vabbeh, fin lì…). Però diceva testualmente che avrebbe anche potuto cercare di risolvere il problema, se non fosse che proprio le faceva senso avere attaccato al seno un altro tizio che non era il suo compagno O___o
    Ma io la capisco benissimo, nel delirio assurdo di questo ragionamento! Pian piano stiamo letteralmente alienando il nostro corpo dalle funzioni per cui è stato pensato (es. non si fa più sesso nell'ottica che potrebbe nascere una nuova vita; si fa sesso per divertirsi, e se si vuole avere un figlio è meglio andare in uno di quei centri per la fecondazione assistita dove ingravidano donne praticamente in menopausa, e/o ti permettono anche di scegliere dal catalogo qual è il prodotto che ti è venuto meglio e che ti piacerebbe farti impiantare).
    Se entri in questa logica, chi te lo fa fare di prenderti il fastidio di allattare al seno?
    Lo so che è delirante, ma cento anni fa sarebbe sembrata delirante anche una donna di sessant'anni che pretende di rimanere incinta mediante fecondazione assistita… invece adesso c'è gente disposta a accontentare il suo desiderio (folle)!

    Daniele, è vero, la grande differenza è che adesso si lascia fare.
    Che secondo me, è ancor più deleterio. Mi rendo conto che fare e poi negare di aver fatto è ovviamente ipocrita, ma fare e poi vantarsene in giro lascia passare il messaggio che è tutto okay, va tutto bene: lo fanno tutti, quindi posso farlo anch'io!
    Forse è peggio ancora, da un punto di vista educativo!

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  4. Pingback: [9] Madonna del Latte / 2 « Una penna spuntata

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