Io non so bene come funzioni questa cosa, di quando ti assegnano un angelo custode.
Boh?
Lo estraggono a sorte? C’è un ufficio di collocamento per aspiranti custodi disoccupati?
Fatto sta che, in qualche modo, tutti gli angeli custodi vengo assegnati a un certo umano… e poi che fanno?
Eh.
Non è mica facile.
Io non li invidio per niente, gli angeli custodi: perché non fanno mica un mestiere facile!
Ti danno l’indirizzo del tuo nuovo posto di lavoro, e ti ritrovi con ‘sto coso nella culla che si ciuccia il dito e ti fa ‘nghé. Sul manuale di istruzioni vedi scritto che il tuo compito è quello di prendere ‘sto tizio e aiutarlo a farsi Santo… che sembra una cosa facile, messa così; ma che in realtà non lo è per niente!
Bisogna illuminare la sua mente, in modo che sappia ascoltare il messaggio che gli porti.
Bisogna partire dall’abbiccì… quando, insomma, un angelo magari potrebbe anche dedicarsi ad attività un po’ più esaltanti, al limite.
Bisogna spronarlo e incoraggiarlo, perché faccia ciò che deve.
Bisogna correggerlo quando sbaglia – non per il gusto di rimproverare il prossimo, ma per farlo migliorare.
Bisogna essere a disposizione ventiquattr’ore su ventiquattro, e soprattutto bisogna essere presenti al cento per cento, senza distrazione alcuna.
Bisogna mettere in conto che, nella migliore delle ipotesi, il tuo protetto ti rivolgerà un “grazie” ogni tanto, sbrigativamente. Nella ipotesi più realistica, ignorerà te e il tuo lavoro; nella peggiore delle ipotesi, ti sputerà in faccia e ti manderà a quel paese: “ma chi t’ha chiesto niente?!”.
Quando si riesce a trasmettere un insegnamento, un Amore, una passione, allora si sorride di beatitudine assoluta. Ma bisogna continuare a sorridere anche quando sembra di lavorar per niente: perché il tuo protetto si ostina ad ignorarti, a sfotterti; a dire ad alta voce che son tutte cavolate inutili.
Eppure, la tua missione è quella.
E ti metti al lavoro, di buona lena, ogni mattina: perché non importa affatto, quante porte in faccia potrai prenderti. La tua missione – lo scopo della tua vita – è quello. E ti basta guardare negli occhi quel ragazzo un po’ ribelle, per capire che il suo futuro dipende in grande parte anche da te. E allora lo prendi da parte, e gli dai tutto ciò che puoi: ed è la cosa più bella, e più fantastica, che si possa fare al mondo.
San Giovanni Battista De La Salle, che nel 1682 ha fondato in Francia i Fratelli delle Scuole Cristiane, un giorno ha proposto ai suoi maestri una catechesi che mi è sempre sembrata semplicemente meravigliosa.
L’estate era finita, e l’anno scolastico stava per ricominciare. E Giovan Battista, guardando i suoi Fratelli che eran destinati all’insegnamento, ha fatto loro un’unica e semplicissima raccomandazione. “Voi, per i vostri studenti, dovete essere come un angelo custode”.
Un angelo custode. Che c’è di meglio?
Ti dà tutto, senza aspettarsi un bel niente in cambio.
Ti insegna ciò che sa – e non si tratta solo di trasmetterti un tot. di nozioni, ché allora basterebbe un libro. Si tratta di educarti: di insegnarti a farti uomo.
Ti sta vicino; ti trasmette la sua idea di mondo.
Ti sprona a migliorare, ti incoraggia se sei stanco.
Ti avvicina a Dio, senza forzarti; che se vai in una scuola cristiana, ti aspetti giustamente anche questo servizio.
“I ragazzi che frequentano la scuola”, ha scritto il Santo fondatore in un altro punto delle sue istruzioni, “hanno bisogno dell’esempio di tanti angeli visibili”. Siate voi questi angeli visibili, in carne ed ossa, ha aggiunto poi ai suoi maestri. Prendetevi cura dei vostri studenti: amateli, proteggeteli, ed aiutateli a diventare adulti.
A tutti gli insegnanti che mi leggono, e che si preparano a ritornare in cattedra, l’augurio più sincero di buon lavoro, anche quest’anno.
E a tutti gli studenti che stanno per tornar fra i banchi, e a i tutti i genitori che stanno per riaccompagnare i loro figli a scuola… a loro, l’augurio di poter trovare uno di questi angeli, dall’altra parte della cattedra.
Perché quando ne incontri uno, e gli permetti di toccarti il cuore… allora, la tua vita fiorisce, com’è giusto e bello che sia.
Parola.
marinz
Bella l’idea che l’educatore deve essere come l’angelo custode… potrebbe essere scontato ma bisogna sempre ricordarselo :o)
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Lucyette
Io la trovo una idea geniale: una di quelle cose così ovvie che quando le senti dici “ebbeh, sì, certo”, ma intanto nessuno aveva mai formulato prima, in quella forma… 🙂
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Denise Cecilia S.
Amen 😉
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rosenuovomondo
Ma che bella immagine…. posso portarla nella mia scuola???
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Lucyette
Ma certo!
Basta dare il copryright a questo signore 😉
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