Correva la voce, tra il popolino.
Lo si diceva piano piano, lo si sussurrava di bocca in bocca, con quello stupore attonito di chi contempla le meraviglie del creatore onnipotente, e con quella sana invidia di chi darebbe tutto per essere, a sua volta, oggetto di tale grazia. Si mormorava che in Roma, nella basilica di San Pietro, si celasse, gelosamente nascosta chissà dove, una minuscola porticina d’oro – bassa bassa, stretta stretta.
Il potere di questa porta era enorme e spaventoso: chiunque l’avesse attraversata sarebbe stato immediatamente mondato da tutti i suoi peccati, foss’anche stato il peggiore tra i criminali. Proprio per questa ragione, i Papi avevano deciso di murare questo varco e di avvolgere la sua ubicazione sotto un velo di mistero: troppo grande, il potere di questa porticina miracolosa; troppo drammatici gli abusi che avrebbero potuto conseguirne, se la cristianità avesse dovuto scoprire di avere tra le mani uno strumento di salvezza così infallibile e potente.
O, almeno, così diceva il popolino… ma non si dice anche che, in tutte le leggende, c’è sempre un fondo di verità?
Nell’imminenza del giubileo del 1500, papa Alessandro VI decise che nessuno è mai finito all’Inferno per aver peccato di troppa fiducia; indi, partendo dall’assunto che “non si può mai sapere”, sguinzagliò in giro per la basilica di San Pietro una banda di cercatori di piccole porticine magiche.
E se il popolino avesse avuto ragione? E se questa porta prodigiosa fosse stata realmente lì, nascosta da qualche parte nella basilica, murata da un predecessore per ragioni di ordine pubblico?
Prevedibilmente, la porticina non si trovò.
Purtuttavia, Alessandro VI (che di difetti ne aveva tanti, ma non si può dire che fosse scemo) intuì che una roba di questo tipo – uno strumento di tale potenza – sarebbe indubbiamente stato un qualcosa di grande impatto emotivo (…e di grande richiamo…) per tutta la cristianità.
E quindi… se la “vera” porta magica era inesistente o irreperibile, perché non crearne una… ex novo?
Mentre ormai era già partito il conto alla rovescia per l’inaugurazione dell’Anno Santo, papa Alessandro individuò, sulla facciata della basilica, una porta relativamente piccola e poco usata. In meno di una settimana (!), la porta fu ampliata ed abbellita con ricchi decori… e poi, murata.
Era, a tutti gli effetti, la nascita della Porta Santa – cioè di quella porta unica e speciale che sarebbe stata aperta solennemente all’inizio di ogni anno giubilare, per poi essere richiusa (e nuovamente murata, fino a nuovo ordine) nell’ultimo giorno dell’anno santo. Sarebbe stato il papa in persona ad abbattere, a colpi di martello, il muro che celava la Porta Santa alla vista dei fedeli – e dopo questo gesto simbolico, i fedeli avrebbero attraversato proprio quella porta lì, per entrare nella basilica e lucrare la loro indulgenza.
La Porta Santa era, insomma, una specie di “via maestra” per il Paradiso: punto di contatto tra il cielo e la terra, prometteva misericordia e perdono a tutti gli uomini di buona volontà.

Apertura della Porta Santa nell’anno giubilare 1725
La prima apertura della Porta Santa, nella notte di Natale del 1499, fu seguita con un sussulto di sorpresa da tutta la cristianità, che attendeva l’ora X davanti alla basilica. “Aperite mihi portas iustitiae”, recitò il papa a voce ferma secondo il cerimoniale; e poi, con un comune martello da falegname, prese a picconare il muro che nascondeva la Porta Santa (…e che, per la verità, era già stato mezzo demolito prima della cerimonia: non è il papa abbia dovuto sudarsi troppo questo momento).
Il muro crollò e la porta si aprì: il papa si fece largo attraverso i calcinacci, entrando in ginocchio nella basilica di San Pietro.
Lo seguivano cardinali, prelati, e poi comuni fedeli – quest’ultimi, intenti ad accaparrarsi mattoni e schegge di calcestruzzo di questo nuovo, miracoloso simbolo che si affacciava per la prima volta nella Storia della Cattolicità.
Era il giubileo del 1500, e la Porta Santa – segno di perdono, carità e misericordia – si spalancava per la prima volta, nella basilica di San Pietro.

Una mamma offre alla sua famiglia un assaggio “di Paradiso”, di fronte alla Porta Santa che sta per essere aperta, nell’anno giubilare 1850