[Pillole di Storia] “Per la nostra Regina”

 Per la nostra Regina copertina

“Immagina che sia l’Angelo Custode a offrirti questo foglietto, preparato dalla Madonna SS.” (niente meno!).
Iniziava proprio così la presentazione dell’opuscoletto Per la nostra Regina, uno di quei sussidi di preghiera che, nel primo dopoguerra, venivano distribuiti con grande magnanimità agli studenti di scuole cattoliche, ai ragazzi di oratorio, ai bambini del catechismo…

Vi ricordate? Ne avevo già pubblicati alcuni.

Nel lontano giugno 2013, aveva creato un certo entusiasmo un opuscoletto di Direttive per le vacanze, distribuito a tutti i ragazzini che, abbandonato per le vacanze estive il loro collegio religioso, tornavano a casa a godersi il meritato riposo. Ma ricevevano dai loro maestri alcune raccomandazioni di natura spirituale: preghiera quotidiana, confessione settimanale, devozione del primo venerdì del mese… il tutto, da appuntare in uno schemino creato ad hoc!

Dopo lo schemino per le vacanze estive, era stata la volta dell’opuscoletto sul Maggio santificato grazie a una corona di fior(ett)i che le educande degli anni ’50 erano invitate a offrire a Maria Santissima.

E oggi, faccio il tris proponendo un opuscoletto suppergiù dello stesso tenore: siamo in Lombardia; siamo anche in questo caso nel primo dopoguerra; siamo alla vigilia del mese di maggio, periodo “mariano” per eccellenza.
Come assicurarsi di onorare degnamente “la nostra Regina”, così come titolava l’opuscoletto in questione?
Beh… con una serie di piccoli fioretti quotidiani, da appuntare scrupolosamente su un apposito specchietto:

Trascorri questo mese in suo onore

recitava l’opuscoletto dedicato a Maria,

e sii generoso nel preparare ricchi manipoli di Tesori Spirituali. Accetta l’invito e affida allo specchietto interno le tue vittorie. Il primo tuo fioretto sia la fedeltà nel segnare quotidianamente e sinceramente.

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A metà tra il gioco e la devozione, questo opuscoletto proponeva ai bambini una sfida ben precisa: “scalare la montagna” con le loro buone azioni, fino ad arrivare alla vetta.
E la montagna si poteva scalare – per l’appunto – solo con buone azioni e sacrifici: si “saliva” di un quadretto ogni volta che si faceva la Comunione, ogni volta si recitava una decina del Rosario, ogni volta che ci si mortificava con un fioretto…

In particolar modo, l’opuscoletto proponeva ai bimbi una vasta gamma di fioretti da cui trarre ispirazione, per la loro mortificazione quotidiana. Ad esempio:

Farò bene la genuflessione entrando in chiesa, dicendo la giaculatoria: Gesù, vi adoro presente nel SS. Sacramento.

Farò bene il segno di croce, entrando e uscendo di chiesa.

Passando vicino a una chiesa, saluterò Gesù.

In onore della Madonna, farò l’elemosina a un povero.

In onore della Madonna, mi priverò di una parte di frutta.

Sarò ubbidiente in casa e a scuola.

Procurerò di essere veritiero anche durante il gioco.

Reciterò il S. Rosario per i miei morti.

Reciterò il S. Rosario per i miei cari.

Via tutto ciò che può offendere la purezza!

Mi sforzerò di stare ben composto in classe e in chiesa.

Metterò particolare impegno nello studio e nell’esecuzione dei compiti.

Oggi mi sforzerò di dare il buon esempi in tutto.

Visita a Gesù Sacramentato, pregando per la conversione di un peccatore.

Oggi offirò a Maria SS. qualche mortificazione di gola, per il trionfo della Chiesa e del suo Capo, il Papa.

Incontrando un sacerdote, un religioso o una suora, oggi lo saluterò così: sia lodato Gesù Cristo!

Altri tempi, certamente; ai nostri giorni, molti di noi troverebbero persino eccessivo un giochetto del genere; forse, non avrebbero piacere di proporlo ai loro figli. Eppure, io trovo così irresistibilmente dolce l’immagine di un bimbetto in calzettini e calzoncini corti che, la sera, prima di andare a dormire, appunta sul foglietto i suoi successi, esultando, perché di giorno in giorno si vede sempre più vicino alla vetta!

Destinazione finale di questi foglietti? L’ultimo giorno del mese, andavano bruciati, o nel caminetto di casa propria o – per i più fortunati – in un braciere acceso in apposita cerimonia nel cortile dell’oratorio.
Bruciando, il foglietto avrebbe portato con sé il segreto dei successi e degli insuccessi del bambino… e il fumo della carta che bruciava, raggiungendo il cielo, avrebbe strappato un sorriso a Maria Santissima, commossa e intenerita dai dolci sacrifici dei suoi figli.

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