Non puoi andare a letto col tuo ragazzo? Vai a letto con l’orsacchiotto!

Niente da fare, gli Americani sono proprio speciali: solo loro potevano rendere cool e modaiolo un argomento “scomodo” come la castità prematrimoniale. Vi avevo già parlato, a suo tempo, di True Love Waits, quel movimento pro-castità che, negli Stati Uniti, riesce addirittura a riempire gli stadii (!) radunando maree di giovani che inneggiano alla verginità. Ma TLW è solo uno degli esempi fra i tanti, perché il variopinto mondo dei cristiani statunitensi pullula letteralmente di movimenti di questo tipo, che sono riusciti nell’impresa che a noi Italiani sembra utopia: rendere la purezza una cosa molto cool.
Così cool che poi ti trovi ragazzotti che fanno promesse di verginità giusto perché è di moda, e di lì a pochi anni le sconfessano con la stessa facilità con cui io vado a comprarmi un cappotto nuovo perché mi son stufata di quello vecchio… ma questa è un’altra storia. Diciamo che se una Miley Cyrus passa da “voglio restare vergine fino al matrimonio” a “quanto mi piace fare oscenità sul palco”, forse forse tutti questi chastity speaker americani dovrebbero puntare un po’ di meno sulla popolarità e sui grandi numeri, e un po’ di più sulle reali motivazioni degli aderenti.
Ma vabbeh, questa è un’altra storia.

Ad ogni modo, gli Americani sono strani forte co’ ‘sta storia della castità, e quindi non dovrebbe stupirci troppo nemmeno l’ultima, strabiliante iniziativa pro-chastity targata USA, e consistente in… un orsacchiotto di peluche da portarti a letto, nell’attesa del magico giorno in cui potrai finalmente portarti a letto tuo marito.

No, non lui.

No, non lui.

E se pensate che io stia estremizzando la cosa a scopi narrativi, la risposta è “purtroppo no”: in America, la mente geniale (di una tredicenne…) ha davvero prodotto un’iniziativa di questo genere.
Ovverosia “The Boyfriend Bear” – “for girls who wait”!
Sul serio.

Lui.

Lui.

La fondatrice della mirabile impresa è la giovanissima Madison Wiese, che peraltro mostra un’intraprendenza (e uno spirito d’abnegazione) mica da ridere, calcolando che adesso ha sedici anni, e quando è iniziato il tutto era in età “da scuola media”.
A quanto Madison racconta, l’ispirazione per i suoi “Boyfriend Bears” nasce nell’estate del 2011, quando lei, appena tredicenne, partecipa a un ritiro spirituale dedicato alle preadolescenti. Lì, ascolta un discorso a favore della castità tenuto da Dannah Gresh, una chastity speaker (peraltro molto in gamba), e torna a casa decisamente galvanizzata. Parla ad una sua amichetta di ciò che ha sentito durante il ritiro, e le due ragazzine decidono che, , ‘sta cosa della castità prematrimoniale è da tenere in considerazione.
Lo step successivo (comprare un orsacchiotto di peluche e ripromettersi di coccolare solo lui e nessun’altra persona al mondo, in attesa di incontrare l’uomo che ti porterà all’altare) è già un approccio al tema un po’ diverso rispetto a quello che io sarei felice di riscontrare in mia figlia tredicenne… ma, del resto, chi sono io per giudicare? Io, a tredici anni, con le mie amiche mi vestivo da strega di Harry Potter e inventavo alfabeti segreti per scrivere messaggi criptati… quindi, a ognuna la sua stranezza.
In un raptus di violenza casta, le due ragazzine decidono anche di sventrare i propri orsacchiotti allo scopo di ficcargli nella pancia una lettera d’amore indirizzata ai propri futuri sposi (un suggerimento che a me sembra ‘na cosa folle, ma invece è molto in voga fra i chastity speaker americani. In teoria, scrivere lettere d’amore al marito che ancora non conosci, ma che un giorno incontrerai, dovrebbe aiutarti a tenere a mente che stai conservando la tua purezza non per un ideale astratto, ma per una persona concreta in carne ed ossa, che è lì da qualche parte in giro per il mondo, e che presto Dio ti farà incontrare).
‘nsomma: Madison e la sua amica scrivono questa lettera ai loro futuri mariti, sventrano gli orsetti, ficcano la lettera nella pancia dell’orso, lo ricuciono alla bell’e meglio, e promettono solennemente – a se stesse ed anche a Dio – che tutte le volte che avvertiranno l’impellenza di addormentarsi abbracciate a qualcuno… ricorreranno all’orsacchiotto.
Ehm.
E fin lì, non so voi, ma io sorrido con aria materna, perché comunque mi sembra straordinariamente dolce l’immagine di queste due ragazzine che si fanno venire in mente questo stratagemma, nella speranza che questo le aiuti a resistere alla tentazione.

Il problema è che, ehm, gli Americani sono pazzerelli: i genitori di Madison trovano questa idea assolutamente geniale, e decidono di investirci soldi. Nasce così la Boyfriend Bears, una società no-profit volta a promuovere la purezza sessuale tra le giovanissime (diciamo, le preadolescenti coeatenee di Madison).
La ragazzina comincia a prendere da parte le sue amiche e ad organizzare con loro incontri dedicati al tema della purezza, concludendoli con un piccolo orsacchiotto di peluche da regalare a tutte le partecipanti. Ben presto l’orsacchiotto di peluche smette di essere comprato al supermercato e comincia ad essere prodotto in una linea dedicata, grazie a un’azienda di giocattoli che lavora su commissione. E – incredibile ma vero – il bacino di azione di Boyfriend Bears si allarga a macchia d’olio. Ora come ora, la società organizza in tutti gli States incontri di due-tre ore rivolti a ragazzine “della scuola media”, e lì predica il valore della purezza sessuale. Al termine di ogni incontro, le partecipanti ricevono gratuitamente un orsacchiotto di peluche che diventerà prezioso alleato in questa “battaglia” (…o quantomeno: io non la definirei così, ma cito le parole di Madison). Il peluche è accompagnato da un libretto di riflessioni e da un foglio di carta da compilare (e poi infilare in un’apposita tasca sul corpo dell’orsacchiotto, assieme alle lettere al futuro sposo), contenente il testo di questa promessa:

Da questo giorno in poi, io, _________, giuro solennemente di fronte a Dio, obbediente alla Sua parola, di conservarmi pura e di donarmi completamente solo all’uomo che Dio sta preparando per me.
Possa questo giuramento, sottoscritto nel giorno ____________, renderTi onore, Dio Onnipotente, e portare gloria al Tuo Figlio Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.

Firma: ___________

Tutto questo popò di lavoro è organizzato (assai lodevolmente, invero) da Madison e da un gruppetto di sue amiche liceali (coordinate da adulti, evidentemente), che invece di passare il loro tempo libero a divertirsi come tutte le teen-ager di questo mondo, preferiscono trascorrere interi pomeriggi a parlare (gratuitamente) di castità alle giovanissime.

Purity is a Battle

L’iniziativa, a quanto pare, riscuote enorme successo… e, se devo dirla tutta, la cosa non mi stupisce – Madison e le sue amiche, in effetti, sono ragazze poco più grandi delle preadolescenti che vengono catechizzate: immagino che non abbiano difficoltà, nel trovare un canale di comunicazione capace di renderle credibili, agli occhi delle giovanissime! In fin dei conti, una cosa è sentirsi parlare di verginità da un prete, e/o da gente adulta e già sposata, e/o da chi è cresciuto eoni fa in contesti tutti diversi… altra cosa, è sentirsi portare questo messaggio da ragazzine che “ci sono dentro” tanto quanto te.
Ci vorrebbe, qualcosa del genere, anche qui in Italia.

E poi, beh. Un orsacchiotto di peluche – come dire – non è una cosa che io sarei incline ad associare al sesso e/o all’assenza del medesimo… ma non fatico a immaginare che, agli occhi di una bimba di dieci-dodici anni, poter contare su un compagno di battaglia (così coccoloso!) possa essere un’idea estremamente galvanizzante.
Sarebbe interessante vedere se l’orsacchiotto di peluche seguirà le loro padroncine anche quando partiranno per il college, ecco.

Fatto sta che gli Americani sono squinternati ma io lo sono ancor di più, e sono (prevedibilmente) in visibilio all’idea di questo orsacchiotto di peluche censore dei costumi, che ti guarda con riprovazione tutte le volte che ti comporti in maniera men che casta.
Me lo immagino come un orso moralista che brontola per la lunghezza della tua gonna, fa l’interrogatorio a tutti i ragazzi che inviti a casa, controlla che tu dica le preghiere tutte le sere prima di andare a letto, e prende a randellate in testa il tuo ragazzo se appena appena lo vede provare ad allungar le mani.
Inutile dirlo: il Boyfriend Bear è un’idea surreale (e creepy) come poche… ma io credo di amarlo alla follia.

(E se anche voi siete psicopatiche come me, sappiate che potete trovarlo qua. Ebbene sì: la Boyfriend Bears ha anche uno shop online!)

5 risposte a "Non puoi andare a letto col tuo ragazzo? Vai a letto con l’orsacchiotto!"

      1. Lucia

        In televisione oggigiorno si vedono davvero immagini crude, di una violenza inaudita.
        I pubblicitari non si fanno più scrupoli: tutto, pur di catturare l’attenzione degli spettatori.

        😐

        "Mi piace"

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