Lo stratagemma della vergine

La martire era serena e consapevole delle sue azioni, mentre andava incontro a morte certa.
Aveva guardato negli occhi il giudice, mentre rifiutava con fierezza di sacrificare agli idoli. Aveva ascoltato i suoi persecutori pronunciare la condanna; e la sua determinazione non aveva vacillato nemmeno per un attimo. Ma quando il giudice aveva disposto che, piuttosto che al patibolo, la donna fosse condotta in un lupanare per soddisfare le voglie dei soldati… ecco: era stato solo allora, che gli occhi di lei erano stati attraversati da un lampo di disperazione.

Morire, okay: si sentiva pronta.
Avrebbe preferito evitare, come è ovvio; magari anche avere una famiglia, invecchiare, morire serenamente nel suo letto. Ma d’altro canto non era la prima e di certo non sarebbe stata l’ultima a sacrificare la propria vita nel nome del Signore. Aveva avuto una intera vita per prepararsi ad abbracciare il martirio.

Ma a essere stuprata? Quello era uno spiacevole fuoriprogramma. Eufrasia non si sentiva pronta a sopportare quell’ultima onta.
Già si sentivano i passi di un uomo avvicinarsi alla stanzetta in cui Eufrasia era stata confinata, e la ragazza sentì le lacrime salirle agli occhi.

“Tu non puoi farmi del male!”, esordì a bassa voce non appena nella stanza entrò un soldato che si chiuse la porta alle spalle.
Il soldato increspò le labbra in un ghigno e incominciò a sfilarsi i vestiti.
“No, dico davvero”, insistette Eufrasia. “Tu non puoi farmi del male. Sono protetta da un filtro magico”.
Il soldato smise prudentemente di armeggiare con la cinta e lanciò un’occhiata dubbiosa alla ragazza.
“Beh, del resto sono una cristiana”, ribatté lei. “Sai com’è. Cospiriamo nel silenzio, ammazziamo i bambini e ce li mangiamo ogni domenica… è evidente che conosciamo anche gli incantesimi. E io sono protetta da un unguento che mi rende del tutto inviolabile”, affermò Eufrasia con la forza della disperazione. “Ergo, non puoi violarmi”.
Il soldato romano rimase prudentemente in silenzio, soppesando le dichiarazioni della fanciulla con l’aria di uno che sta seriamente considerando la situazione.
“Se ci siamo capiti”, insistette Eufrasia con pacatezza, “niente può penetrare il mio corpo senza che io lo voglia”.
Il soldato esitò a lungo, prima di riuscire a dir qualcosa di intelligente. “Mi prendi in giro, vero?”, domando alla fine.
Eufrasia scosse la testa. “No, affatto”.
“Oh, andiamo!”, protestò il soldato, “un unguento simile non esiste!”.
Eufrasia fece spallucce, seduta sul giaciglio. “Beh, prova tu stesso, se non ci credi”, ribatté con un gran sorriso. “Prendi il tuo pugnale e prova a uccidermi. Ti garantisco: non mi farai nemmeno un graffio”.
Il soldato la fissò, incredulo. Eufrasia si mise in piedi, spalancando le braccia incoraggiante.

E mentre la lama del soldato affondava nel suo collo, e Eufrasia sentiva la sua vita abbandonarla… la vergine, vittoriosa, sorrideva.

Santa Eufrasia

15 risposte a "Lo stratagemma della vergine"

  1. Lucyette

    Okay, buone notizie: come vedete, mi sono rassegnata a intervenire direttamente sul codice HTML per riportare i miei post a una impaginazione più decente… 😛

    Peraltro: ma sono io che sono particolarmente imbranata, o bisogna intervenire sul codice anche solo per centrare un'immagine? O_o Se io le davo il comando "centra" con il nuovo editor, 'sto scemo mi centrava l'immagine e anche il testo; se cercavo di risistemare il testo, mi si riallineava a sinistra anche l'immagine… ma sono matti? E se uno non conosce l'HTML, cosa fa? :-O

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  2. Lucyette

    Chiara e Daniele… 😀

    Aerie: oh, meno male! Una volta mi son sentita dire che non vale la pena morire per certe cose, e che quindi Maria Goretti avrebbe dovuto farsi stuprare senza troppe storie O__o'

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  3. flalia

    Ma allora in pratica la vicenda di Maria Goretti è la versione aggiornata della storia di Eufrasia! Che argute, a me non sarebbe venuta in mente una furbata del genere in un momento simile… be', furbata se si intende la morte meglio di uno stupro e per molte è proprio così.

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  4. marinz

    Arrivo da una due giorni bellissima e leggo questo post ricco e avvincente di una vicenda di tanti anni fa… morire per il Signore sacrificandosi per non essere violata… la storia, per la verità, l'avevo già sentita ma non sapevo il nome della santa 🙂

    Anche io ho avuto problemi con l'impaginazione delle immagini.. però metto mano al codice che mi riesce meglio :o)

    un sorriso 🙂

    Ps avevo capito che non volevi fare la guida… ma volevo forzarti un po' la mano… circa il Valentino sapevo che non era "vera" 🙂

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  5. Lucyette

    Flalia: sì, assolutamente, Maria Goretti non è l'unica ad essere morta in quelle circostanze. Purtroppo ci sono tantissime donne, ragazze, e bambine cattoliche che sono morte nello stesso modo: alcune sono Sante, altre Beate, altre Serve di Dio o semplici "testimoni luminose" (come li chiamano). Il solo sito dedicato a Maria Goretti ne conta cinquantadue, e si limita solo all'età contemporanea…

    Marinz… 🙂
    Sono contenta che il post ti sia piaciuto; quanto alle immagini su Splinder, invece… ma scusa! Okay, io e te sappiamo mettere mano al codice, d'accordo, ma un povero blogger che non conosca l'HTML? L'HTML mica te lo insegnano a scuola, peraltro… :-S

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  6. flalia

    Accipicchia, non avevo idea che fossero così tante! :-O Adesso vado sul sito di Maria Goretti 😉 A proposito, sempre in tema di sante donne, la conosci Laura Vicuña? Perché da ragazzina mi hanno fatto una testa così con questa santa! 🙂

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  7. Lucyette

    Marinz: e cos'è questa palese discriminazione?!
    Ribellione! Ribellione!!
    ;-P

    Flalia: essì, invece… purtroppo 😦
    La pagina che ti dicevo, nello specifico, è questa. Ma io, che sono molto previdente, avevo immaginato la tua curiosità e ho già scritto un post sulla storia che mi aveva colpita più di tutte. Se Splinder non fa scherzi, dovrebbe apparire alla mezzanotte del 14 marzo, cioè fra pochi minuti… 😉
    Laura Vicuña… sì, la conosco! 🙂
    "Mi hanno fatto una testa così con questa santa"? Studiavi dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, per caso? ;-P

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  8. flalia

    L'ho vista quella pagina e leggendo un po' di quelle storie mi son venuti i brividi… poi leggerò il tuo post! Riguardo a Laura Vicuna, mi hai sgamata subito… non a scuola (tranne l'asilo dalle suore son sempre andata alla scuola pubblica) ma all'oratorio (rigorosamente salesiano, quindi con preti salesiani e suore figlie di Maria ausiliatrice) don Bosco, Laura Vicuna, Domenico Savio e Maria Domenica Mazzarello erano pane quotidiano 😉

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  9. Lucyette

    Il mio post che doveva apparire nove minuti fa, non sta apparendo. Perché non appare?? >_>

    Quanto alla scuola/oratorio: muahahahaha, immaginavo – riconoscere le matrici dei vari ordini religiosi insegnanti è assolutamente una scienza esatta ;-D
    Qalche tempo fa, un sacerdote mi ha identificata con certezza come ex-allieva delle suore domenicane (all'asilo e alle elementari), con il solo dare un'occhiata velocissima a un foglio che avevo scritto a mano…
    Grafologia avanzata 😉

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  10. Pingback: Lucia « Una penna spuntata

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